DRAGON BOAT

Il Dragon Boat è un’antica imbarcazione di origine cinese lunga 12,66 metri con la testa e la coda a forma di drago; le pagaie sono simili a quelle della canoa canadese il cui peso è di circa 1 kg.
Sullo scafo trovano posto 20 atleti, 10 a destra e 10 a sinistra.
A prua, rivolto verso l’equipaggio, un tamburino batte il tempo su di un grosso tamburo, mentre a poppa è alloggiato, proprio sulla coda del drago, il timoniere, alle prese con un remo lungo 3 metri

Le donne in rosa nel mondo, testimoniano quanto la disciplina sportiva del Dragon Boat possa essere efficace sia dal punto di vista del recupero fisico che da quello psicologico. Una volta che si sale sul dragone e si comincia a pagaiare tutti i pensieri svaniscono, il silenzio interrotto solo dal ritmico sciabordio dell’acqua libera la mente e alleggerisce il peso delle paure che dalla diagnosi grava sulle nostre spalle.

Nel 1996 nasce in Canada – per volere del Dott. Don McKenzie – il progetto “Abreast in a Boat” dedicato alle donne operate al seno con l’obiettivo di sfatare il mito che per chi abbia subito l’asportazione parziale o totale del seno a causa del cancro, non sia possibile sostenere un’attività fisica, stante la condizione di rischio linfedema molto elevato.

Il progetto oggi

Il CUS Torino e successivamente la Società Canottieri ESPERIA hanno aderito a questo progetto mettendo a disposizione i loro spazi e il loro allenatori.

Ora le DRAGONETTE sono socie del Circolo Amici del Fiume e dispongono di 3 dragoni da 20 posti (di cui 2 omologati) e un draghino da 10 posti (anch’esso omologato) e sono allenate da un team di 4 allenatori.

Le donne in rosa nel mondo, testimoniano quanto la disciplina sportiva del Dragon Boat possa essere efficace sia dal punto di vista del recupero fisico che da quello psicologico. Una volta che si sale sul dragone e si comincia a pagaiare tutti i pensieri svaniscono, il silenzio interrotto solo dal ritmico sciabordio dell’acqua libera la mente e alleggerisce il peso delle paure che dalla diagnosi grava sulle nostre spalle.

La squadra oggi dispone di 3 dragoni (da venti posti) di cui 2 omologati da gara e 1 draghino (10 posti). Quattro allenatori si alternano negli allenamenti.
Gli allenamenti sono supervisionati dal dott. De Taranto , laureato in scienze motorie con specializzazione in riabilitazione post traumatica.
Altri 3 allenatori sono laureati e laureandi in scienze motorie coadiuvati da una fisiatra e una fisioterapista.

Approfondimenti

 IL GESTO TECNICO:

  • Asimmetrico
  • La pagaia è con una sola pala, un manico e l’oliva come impugnatura
  • Un braccio lavora in trazione e l’altro in spinta nello spesso momento

TIPO DI ATTIVITA’ FISICA:

Metabolismo energetico di tipo misto (zuccheri e grassi convertiti grazie all’ossigeno).
Muscoli coinvolti:
soprattutto i grandi muscoli posteriori (gran dorsale, deltoide, tricipite…) gli addominali e i muscoli degli AAII, coinvolgendo il meno possibile e in minima parte i pettorali (solo nella fase di spinta del braccio in alto) e flessori dell’AS (fondamentalmente il bicipite).

Attualmente nel mondo ci sono oltre 350 squadre; 32 in Italia di cui una a Torino ed una ad Avigliana.

Vengono organizzate gare internazionali, meeting, convegni, manifestazioni amatoriali e competitive, festival, e tante altre feste per celebrare la Vita, e sempre più spesso siamo “oggetto” di studi e ricerche.

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